lunedì 16 dicembre 2013

Sbloccata la cassa integrazione per i dipendenti J.P. industries

Fabriano (Ancona), 16 dicembre 2013 - SOSPIRO di sollievo per i 700 dipendenti della Jp, l'ex Ardo in seguito alle rassicurazioni del sottosegretario allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti. Nel vertice odierno a Roma con i sindacati proprio De Vincenti ha rassicurato sul rinnovo della cassa integrazione straordinaria che scade il 31 dicembre, decisivo per continuare l'attività produttiva dell'impresa capitanata dall'industriale cerretese Giovanni Porcarelli.
“Ci è stato riferito – afferma il coordinatore nazionale del settore elettrodomestico della Uilm-Uil Gianluca Ficco – che la cassa verrà confermata per il terzo anno consecutivo, nonostante la sentenza di primo grado di annullamento della vendita. Grazie all'articolo 9 del nuovo decreto legge 136 entrata in vigore il 10 dicembre scorso, l'ammortizzatore sociale sarà garantito per tutto il 2014, in attesa del verdetto di secondo ed eventuale terzo grado dopo il ricorso effettuato proprio dal Ministero e dallo stesso Porcarelli”.

Una novità importante di cui ora si attendono i primi effetti reali in particolare del nuovo summit odierno con i sindacati stavolta impegnati a confrontarsi con i tecnici del Ministero del Lavoro sempre sulla medesima questione. “Ci attendiamo – aggiunge Ficco – riscontri concreti anche sulla date in quanto negli ultimi due mesi i lavoratori hanno ricevuto la cassa ad intermittenza e con forti slittamenti”. Infatti, dopo che il mese di settembre è stato pagato agli dall'Inps con una trentina di giorni di ritardo e solo in coda a manifestazioni ad effetto, ora gli operai attendono l'erogazione della mensilità di ottobre (per i più oltre l'80% dei proventi arriva proprio dall'ammortizzatore sociale) ed il ritardo accumulato è già di una trentina di giorni.
Alessandro Di Marco
fonte della notizia: Il resto del carlino  edizione on-line

venerdì 6 dicembre 2013

Comunicato stampa dei delegati Fiom J.P. Nocera Umbra

Al “ gioco dello scaricabarile” noi non ci stiamo

vogliamo ricordare alle  istituzioni locali, regionali e nazionali che  tra le molteplici situazioni di criticità lavorative che oggi stanno distruggendo il paese ITALIA, c’è ancora la vertenza A. MERLONI.

Come delegati FIOM –CGIL siamo sbalorditi su come le istituzioni stanno, anzi non stanno gestendo questa grande e complicata vertenza, non vogliamo sostituirci a nessuno ma non riteniamo assolutamente giusto che i commissari, anche in presenza di una sentenza che annulla la vendita alla famiglia PORCARELLI, concedano la continuità al piano industriale e allo stesso tempo viene bloccata, con il gioco dello “scarica barile” la cassa integrazione per i lavoratori della J.P. INDUSTRIES. Chi ne ha l’incarico si assuma la responsabilità del pagamento.

Vogliamo ricordare che oltre il 90% dei lavoratori  della J.P. a causa della denuncia delle banche non vive di lavoro ma di cassa integrazione.

Nella giornata di mercoledì 4 dicembre , le organizzazioni sindacali di FIM-FIOM e UILM hanno incontrato il PREFETTO di PERUGIA e il presidente della J.P. INDUSTRIES, GIOVANNI PORCARELLI, avevamo un sentore negativo sia sul portare a casa la cassa integrazione, che sul futuro della J.P.  e le nostre previsioni  purtroppo si sono avverate. 
Non è nostro interesse spargere pessimismo  ma  le segreterie nazionali  delle organizzazioni sindacali, da settimane stanno chiedendo un incontro al ministero ma ancora non c’è data, a questo punto le alternative sono poche , crediamo che sia  il momento di tornare sulla piazza, aspettiamo notizie da ROMA ma nel frattempo invitiamo i lavoratori a tenersi pronti il nostro futuro dipende anche dalle nostre azioni.

Delegati FIOM-CGIL

sabato 30 novembre 2013

Incontro con Evaristo Agnelli

Evaristo Agnelli segreteria nazionale FIOM

COMUNICATO LAVORATORI

 EX A.MERLONI



MARTEDI' 3 dicembre ore 11.00 presso il cva di 
cartiere a Gualdo Tadino (vicino ex papillon) 
incontro con il segretario nazionale della FIOM-CGIL EVARISTO AGNELLI.

La vertenza A.MERLONI e la incredibile situazione della J.P. INDUSTRIES hanno necessità, visti i tempi di essere rimessa in primo piano.

Tutti i lavoratori sono invitati a partecipare.

mercoledì 27 novembre 2013

La cassa integrazione dei dipendenti J.P.

La cassa integrazione della J.P. INDUSTRIES dove è finita?


 Questo è l’interrogativo che i delegati di FIM-FIOM-UILM  e i 700 lavoratori si pongono quotidianamente e che girano agli enti competenti e in primis all’INPS.

Siamo veramente arrabbiati. Che la vertenza A. MERLONI era dura e difficile lo sapevamo ma ad essere presi per il c..o no, non ci stiamo, le responsabilità non possono ricadere sui lavoratori , noi non chiediamo  la cassa integrazione ma lavoro.
Certo sappiamo che in questa situazione qualcuno potrebbe aver avuto miglior condizioni di vita ma per la maggior parte è sicuramente peggiorata e sopravvivere con 700 euro al mese sapendo poi che non sarà a vita natural durante e con il costo della vita di oggi,  per le famiglie MERLONIANE è la fine.

Dopo  l’acquisizione della famiglia PORCARELLI non ci eravamo illusi ma si era aperta una speranza che però è durata il tempo di una mattinata vista l’immediata denuncia  fatta dalle banche al tribunale di ANCONA e successivamente appoggiata dal comitato lavoratori, che di fatto hanno bloccato il piano industriale della J.P. INDUSTRIES a causa del mancato finanziamento e in attesa della sentenza di un giudice.

Con questa ansia i lavoratori dopo 20 mesi  apprendono che il tribunale ha  sentenziato  a favore delle banche, annulla la vendita  alla J.P. e l’INPS blocca la cassa integrazione ai dipendenti, non portiamo anelli al naso ma parafrasando  il presidente ANDREOTTI ci viene da dire che : "pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca."

Pertanto abbiamo il sospetto che tutto questo non nasce per caso ma tutto questo sappiamo cosa comporta per i lavoratori, quindi da soggetti responsabili e fuori  da eventuali  giochi, venerdì 29  novembre alle ore 9.30 tutti a PERUGIA  davanti alla sede INPS per riprenderci la NOSTRA CASSA INTEGRAZIONE.


Aggiornamento:  Il presidio è stato annullato a causa del concomitante incontro ad Ancona con il sottosegretario D'Aringa.

martedì 12 novembre 2013

Venerdì 15: sciopero generale CGIL-CISL-UIL



Il trasferimento a Perugia avverrà in pulman e con i seguenti orari:


  • Gualdo Tadino presso il piazzale del mercato alle 8:00
  • Gubbio presso il parcheggio della Coop alle 7:30
  • Foligno presso Holiday Inn alle 8:00

Contattare un delegato sindacale per le adesioni.

venerdì 8 novembre 2013

Conferenza stampa FIM-FIOM-UILM sulla ex-Merloni: le istituzioni facciano la loro parte

operai Merloni che manifestano
Conferenza stampa oggi pomeriggio a Gualdo dei rappresentanti Fiom, Fim e Uilm per fare il punto della situazione dopo la firma della proroga della Cassa Integrazione per altri 6 mesi per i lavoratori non riassunti della Ex Antonio Merloni

Un risultato non scontato, è stato sottolineato, ma ottenuto grazie al forte impegno sindacale.

All'Inps viene chiesto che i necessari passaggi burocratrici non minino la continuità dell'ammortizzatore sociale. Sei mesi però passano in fretta, hanno detto Fiom, Fim e Uilm: da qui l'appello alle istituzioni a fare qualcosa per dare concretezza alle 42 manifestazioni di interesse in Umbria per l'accordo di Programma.

Sollecitata anche la presenza sul territorio del ministro allo Sviluppo Economico Zanonato. Allo stesso dicastero i sindacati chiedono certezze sulla possibilità che Jp Industries possa mettere in atto il piano industriale.

fonte della notizia: trgmedia.it

martedì 5 novembre 2013

Ex. Antonio Merloni: proroga di sei mesi della cassa integrazione.

Gianluca Ficco UILM nazionale
(ANSA) - ANCONA, 5 NOV - E' stato sottoscritto stamani al 

ministero del Lavoro l'accordo che proroga per sei mesi la cassa integrazione per i circa 1.400 lavoratori degli stabilimenti ex Antonio Merloni di Marche e Umbria. Ne ha dato notizia Gianluca Ficco, della Uilm.

Il gruppo elettrodomestico è in amministrazione straordinaria, e gli ammortizzatori sociali erano in scadenza il 12 novembre.


fonte dela notizia: ANSA

mercoledì 23 ottobre 2013

manifestazione del 22 ottobre.


Una testimonianza video del presidio svolto ieri 22 ottobre, dai dipendenti della ex-A.Merloni a Perugia, nei pressi della prefettura.



sabato 19 ottobre 2013

Manifestazione del 22 ottobre.




FIM-FIOM-UILM


Invitano tutti i dipendenti J.P. ed ex-Merloni dello stabilimento di Gaifana ad aderire alla manifestazione che si terrà il 22 ottobre a Perugia.

A fronte delle difficoltà che si stanno manifestando, mostriamo il nostro dissenso e facciamo sentire la nostra voce.

  • La cassa integrazione per "gli esclusi" sta per scadere e ad oggi non sappiamo cosa succederà.
  • La cassa integrazione per i ricollocati ad oggi non risulta ancora essere in pagamento.
  • La sentenza a favore delle banche sta affossando il coraggioso tentativo di fare impresa, in un periodo come questo, di profonda recessione.
  • L'accordo di programma, che poteva essere un'opportunità, giace inutilizzato e con esso i milioni di euro che erano stati messi a disposizione.

PERTANTO:

MARTEDÌ 22 ALLE 8

APPUNTAMENTO PRESSO I CANCELLI 
DELLO STABILIMENTO DI GAIFANA
PER RECARSI A PERUGIA DOVE
EFFETTUEREMO UN PRESIDIO.


Contattare un delegato sindacale per confermare la partecipazione, in modo da poter prenotare gli autobus necessari.

sabato 28 settembre 2013

Sentenza J.P.- Giulietti: Attivare immediatamente tavolo istituzionale

On. Giampiero Giulietti

COMUNICATO STAMPA



L'ON. GIULIETTI ALL'INIZIATIVA SULLA MERLONI:"INTERVENIRE SUBITO PER SALVAGUARDARE L'ECONOMIA DELLA FASCIA APPENNINICA"


L'on. Giampiero Giulietti ha partecipato questa mattina insieme ai parlamentari umbri, ai rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, all’iniziativa promossa dal Partito Democratico di Nocera Umbra dal titolo “Vertenza Merloni e crisi del territorio”.


“E’ necessario intervenire subito affinché la sentenza del Tribunale di Ancona non vanifichi gli sforzi fatti fino ad ora per salvaguardare il posto di lavoro di centinaia di persone e per tutelare l’economia di un territorio che, come quello della Fascia appenninica, soffre più di altri degli effetti nefasti di una crisi senza precedenti. – ha affermato il deputato del Pd – 

Per questo ho presentato due interrogazioni, una insieme all’on. Emanuele Lodolini e l’altra insieme a tutti i parlamentari di Umbria e Marche per chiedere al Governo di attivare immediatamente un tavolo istituzionale tra Regione Umbria, Regione Marche e rappresentanze dei lavoratori e per far sì che vengano adottate al più presto tutte le misure necessarie per evitare che i lavoratori e le loro famiglie, già duramente provati da anni di incertezze e precarietà, debbano ancora una volta pagare il prezzo più pesante di una crisi industriale di cui altri portano per intero le responsabilità”.


fonte: profilo personale Facebook.

venerdì 27 settembre 2013

Presidio nei pressi delle banche dei lavoratori della J.P. industries di Nocera Umbra.




Le foto della maniffestazione



Nuova iniziativa questa mattina da parte dei lavoratori della J.P. industries che hanno presidiato due banche a Gualdo Tadino per manifestare il loro dissenso e stigmatizzare la decisione del tribunale di Ancona di annullare la vendita all'impreditore Porcarelli della ex Antonio Merloni.

Secondo alcune fonti, sarebbe intenzione dei commissari e della stessa proprietà presentare ricorso a questa sentenza. La richiesta di appello dovrebbe bloccare esecutività della sentenza ma è necessario l'impegno di tutte le parti in causa, in primis il governo che ha seguito in prima persona le procedure di vendita.

La situazione è ancora fluida e non si può dare nessuna certezza su come procederanno le cose, pertanto è importante non abbassare la guardia e continuare la lotta.

La mobilitazione continua, nei prossimi giorni saranno necessarie ulteriori azioni.

martedì 24 settembre 2013

Sentenza J.P. On. Giulietti presenta interrogazione al governo.

Onorevole Giampiero Giulietti
L'on. Giampiero Giulietti ha presentato, insieme all'on. Emanuele Lodolini, un'interrogazione per chiedere al Governo di attivare un tavolo istituzionale tra Regione Umbria, Regione Marche e rappresentanze dei lavoratori al fine di individuare misure urgenti per scongiurare gli effetti della sentenza del Tribunale di Ancona che ha annullato la cessione della ex Antonio Merloni alla JP Industries e per condividere un percorso di rilancio di un settore strategico per l'intero Paese come è quello dell'elettrodomestico.

“La JP Industries aveva rilevato gli ultimi asset produttivi dell'ex Antonio Merloni a fronte di un corrispettivo non solo economico ma soprattutto e prioritariamente di impegno a sviluppare un progetto imprenditoriale in grado di riassorbire una parte almeno significativa del bacino occupazionale – ha affermato l'on. Giulietti - Il Consiglio dei Ministri aveva determinato la chiusura della cessione con il parere favorevole delle banche che però il giorno dopo hanno impugnato il provvedimento presso il giudice amministrativo. Se viene annullato il trasferimento della ex Antonio Merloni decade l'iniziativa della JP Industries, che prevede l'obbligo di riassunzione di 700 lavoratori e decadono, in prospettiva, anche le procedure degli ammortizzatori sociali.

Secondo le ultime notizie l'azienda e i commissari starebbero impugnando il provvedimento, quindi esisterebbero i presupposti giuridici perché la sentenza di primo grado non diventi immediatamente esecutiva. Ad ogni caso, noi chiediamo che gli interessi legittimi e i diritti connessi alla chiusura della vicenda Antonio Merloni e alla ripartenza di quel territorio, nonché la tutela degli ammortizzatori sociali per le migliaia di lavoratori coinvolti, non subiscano nocumento dalle vicende giudiziarie. 

Crediamo che abbiano ragione i lavoratori quando dicono che gli interessi di quelle banche che, a loro tempo, non hanno adeguatamente vigilato il credito, non possono essere più importanti degli interessi di chi lavora, produce e fa impresa e del futuro di un intero territorio.

Per questo abbiamo sollecitato il Governo ad attivare quanto prima un tavolo istituzionale e a garantire il rispetto dell'accordo di programma e della continuità degli ammortizzatori sociali”.

Manifestazione di fronte MPS

Manifestazione dei lavoratori della J. P.  di  Nocera Umbra di fronte il Monte dei Paschi di Siena per ribadire la centralità del lavoro rispetto ai soli interessi economici. La mobilitazione continua.

lunedì 23 settembre 2013

Sentenza J.P. : Commissari e proprietà ricorreranno in appello.

(AGI) - Pesaro, 23 set. - Giovanni Porcarelli e i tre commissari straordinari dell'Antonio Merloni andranno in appello contro la sentenza del tribunale civile di Ancona che sabato scorso, ha annullato la cessione del gruppo fabrianese all'imprenditore marchigiano, accogliendo il ricorso di alcune banche creditrici.La notizia e' stata confermata da fonti sindacali.



(AGI) (AGI) - Pesaro, 23 set. - Nonostante il provvedimento del tribunale, questa mattina a Fabriano (Ancona) hanno lavorato regolarmente circa 210 lavoratori sui 350 in questo momento riassorbiti dalla newco: 140 sono in cassa integrazione, nel rispetto del piano industriale che prevedeva l'utilizzo degli ammortizzatori sociali per arrivare, nel giro di 4 anni, a garantire occupazione piena a 700 addetti.

Fiom, Fim e Uilm hanno chiesto oggi un incontro urgente al ministro Zanonato, con l'obiettivo di "evidenziare che questa sentenza mette a repentaglio il posto di lavoro di 700 persone in un territorio devastato dalla crisi".

I sindacati sono anche preoccupati per il medio periodo: quella di sabato e' una sentenza innovativa nel suo genere, per cui "non esiste una giurisprudenza che chiarisca come gestire i rapporti di lavoro in una situazione del genere", anche se il ricorso in appello "blocca i termini dell'esecutivita'". 

Dalle tre sigle della metalmeccanica arrivano anche le iniziative contro le banche, che hanno presentato ricorso contro la cessione dell''A. Merloni' alla J. P.: domani e' in programma a Gualdo Tadino (Perugia) un presidio, con volantinaggio, davanti alla filiale del Monte dei Paschi, che avra' una replica nei prossimi giorni a Fabriano.
  (AGI) pu1/Mal


fonte: agenzia AGI

Merloni: vengono prima le banche o i lavoratori?

Presidio J.P. Stabilimento di Gaifana
La Cgil dell’Umbria e la Camera del Lavoro di Perugia sono al fianco dei lavoratori della ex Merloni di Gaifana e di Fiom, Fim e Uilm, che lunedì 23 settembre saranno in presidio alle ore 7.30 davanti ai cancelli della fabbrica, per confrontarsi con gli operai e manifestare tutta la rabbia e la preoccupazione di lavoratori e sindacati a seguito della decisione del tribunale di Ancona che ha annullato la vendita della Antonio Merloni a Giovanni Porcarelli.

La Cgil è convinta del fatto che gli interessi delle banche non possano in alcun modo prevalere su quelli dei lavoratori, tanto più in un’area, quella della fascia appenninica, colpita violentemente dagli effetti della crisi economica.

Riteniamo a questo punto indispensabile un immediato intervento del governo nazionale che si faccia carico della più grande vertenza dell’Italia centrale, attraverso l’immediata convocazione di un tavolo operativo, che metta faccia a faccia tutte le parti in causa e garantisca tutela ai lavoratori.

21 settembre 2013

Mario Bravi – Seg. Gen. Cgil Umbria
Vincenzo Sgalla – Seg. Gen. Cgil Perugia

sabato 21 settembre 2013

Sentenza J.P. - Lunedì presidio presso i cancelli della fabbrica

COMUNICATO STAMPA FIM-FIOM-UILM


La sentenza con la quale il tribunale di Ancona ha annullato la vendita della Antonio Merloni a Giovanni Porcarelli è portatrice di pesantissime conseguenze sociali ed economiche in un'area, come quella appenninica, già colpita gravemente dalla crisi.

In attesa di conoscere nel dettaglio le motivazioni della  sentenza, le scriventi OO.SS. insieme alle Rsu aziendali stigmatizzano la decisione del tribunale, che di fatto vanifica gli sforzi compiuti nel tempo per cercare di salvaguardare il lavoro e per garantire un futuro alle 700 persone (di cui, 350 sul sito umbro di Gaifana) che erano state riassunte dalla nuova realtà industriale. 


Lunedì saremo presenti alle 7.30 di fronte ai cancelli dello stabilimento di Gaifana per parlare con i lavoratori e per fare con loro punto della situazione.


Avevamo espresso preoccupazione sul piano industriale della JP, con la quale avevamo avuto diversi confronti. Ma il colpo di spugna del tribunale ha cancellato ogni possibilità di attuazione dello stesso piano e degli ammortizzatori sociali ad esso connessi, con l'unico risultato che ad essere penalizzati sono stati i lavoratori, non responsabili di alcuna colpa

Era ovvio che la complessità del piano e la difficoltà nel trovare imprenditori pronti a scommettere su questo progetto avrebbero richiesto di un significativo periodo di ammortizzatori sociali, ma ancora una volta una mera sentenza impedisce in questo Paese il concretizzarsi di un progetto, anche minimale.

Rivincono ancora una volta i più forti, ovvero le banche

Lunedì mattina si terrà a Roma presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro tra le Segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, i commissari e il Ministero  per fare punto su quanto accaduto. 


Siamo pronti e coesi nel dare vita ad una dura battaglia nella quale chiamiamo il sostegno delle istituzioni, a partire da Governo e Regione. 



Per le segreterie provinciali:

Adolfo Pierotti (FIM-CISL)
Simone Pampanelli (FIOM-CGIL)
Daniele Brizi (UILM-UIL)


Per P

Annullata la vendita della J.P.

La seconda sezione del tribunale civile di Ancona ha accolto il ricorso delle banche sulla cessione dei complessi industriali di Santa Maria, Maragone (Fabriano) e Gaifana (Nocera Umbra) appartenuti alla ex Antonio Merloni.

Pertanto la sentenza ha decretato come nullo il contratto di cessione alla J.P. Industries, in quanto secondo i giudici il prezzo di vendita è stato giudicato troppo basso rispetto al presunto valore reale.

Ancora si ignora la sentenza nel dettaglio e cosa comporterà per i 700 dipendenti. Un analisi più dettagliata potrà essere fatto dopo aver letto le motivazioni della sentenza.


sabato 14 settembre 2013

J.P. Industries: la preoccupazione dei sindacati.

Perugia - Le segreterie provinciali di Perugia di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, unitamente ai rappresentanti dei lavoratori della J.P. Industries dello stabilimento di Gaifana di Nocera Umbra, esprimono forte preoccupazione per la mancata ripresa produttiva per il mese di settembre, nei modi e nelle forme ipotizzate nell'incontro dello scorso luglio. È quanto si legge in un comunicato dei sindacati, che dichiarano che la direzione aziendale, nell'ultimo incontro aveva assicurato la volontà di rilanciare, tramite un forte investimento, la produzione, con una continuità dei volumi capace di assicurare una ripartenza effettiva dello stabilimento non più legata alle oscillazioni commerciali.

Ma le organizzazioni sindacali – si legge - registrano, dopo 21 mesi dall'ingresso di Porcarelli, un forte ritardo sul piano industriale presentato. Consci anche delle varie problematiche esterne, su tutte l'azione giudiziaria delle banche, che ha bloccato di fatto l'accesso al credito per l'azienda, si attende con ansia la sentenza del giudice del tribunale di Ancona. Più il tempo passa e più difficile sarà programmare il futuro produttivo della J.P. Industries, sarebbe opportuno che tutti ne tenessero conto.

Al tempo stesso, le organizzazioni sindacali ritengono necessario organizzare un incontro con Porcarelli e le istituzioni regionali, per capire le intenzioni dell'azienda e mettere in atto tutti gli interventi necessari per una ripresa produttiva significativa e duratura.

Da tempo Cgil, Cisl e Uil regionali, insieme alle istituzioni regionali e territoriali, hanno sottolineato la necessità di rilanciare l'accordo di programma, rendendolo realmente fruibile per gli investitori. Su questo il governo deve dare risposte, anche in ragione dell'approssimarsi della scadenza della cassa integrazione straordinaria (13 novembre 2013). Le categorie, Fiom, Fim e Uilm, reputano indispensabile la proroga degli ammortizzatori che interessano solo in Umbria circa 700 lavoratori.

Tutte queste azioni vanno compiute con l'obiettivo di fondo di mantenere nella fascia appenninica umbro-marchigiana il punto di riferimento per l'industria degli elettrodomestici in Italia e per garantire uno sbocco occupazionale a tutte le lavoratrici e i lavoratori colpiti dalla crisi.

fonte della notizia: qui perugia.it

venerdì 26 luglio 2013

Giulietti: Rilanciare la Merloni per salvaguardare il lavoro ed un settore strategico.

Onorevole Giampiero Giulietti
Adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare i livelli occupazionali e le prospettive industriali dell'Antonio Merloni e per rilanciare il settore, strategico per l'economia italiana, degli elettrodomestici.
Con un'interrogazione al ministro del Lavoro e a quello per lo Sviluppo economico, lo ha chiesto Giampiero Giulietti.

"Apprezziamo lo sforzo della Regione Umbria - ha detto - che, insieme alla Regione Marche, si sta adoperando per rendere utilizzabile l'accordo di programma dell'Antonio Merloni ma tale impegno rischia di non riuscire, da solo, a garantire la risoluzione di una vertenza come quella della fascia appenninica dove si sommano più emergenze sul terreno occupazionale, con un impatto devastante a livello di coesione sociale, considerando anche la prossima scadenza, il 13 novembre, della cassa integrazione della Merloni. Quello degli elettrodomestici è un settore strategico per l'Umbria, le Marche e per l'intero Paese, che merita tutta l'attenzione possibile da parte del Governo".

Con l'interrogazione, Giulietti intende sollecitare i ministri Giovannini e Zanonato ad adottare le misure necessarie per "salvaguardare gli attuali livelli occupazionali e le prospettive industriali dello stabilimento dell'Antonio Merloni, agevolando la formulazione di un piano industriale volto a recuperare la competitività necessaria sui mercati internazionali, ad allargare le risorse destinate al comparto degli elettrodomestici e ad aprire quanto prima un tavolo per la difesa e il rilancio di questo strategico settore”.


fonte della notizia: Qui flaminia umbria

giovedì 18 luglio 2013

Assemblea sindacale




Avviso per i dipendenti J.P. industries


si comunica che venerdì 19 luglio alle ore 16, presso la mensa dello stabilimento di Gaifana
avrà luogo un'assemblea sindacale dove verranno
illustrati gli ultimi sviluppi.

Approvato l'accordo per le misure di sostegno agli ex dipendenti Merloni.

V.Rionmi-Ass.sviluppo economico
«La giunta regionale ha approvato l’accordo con i ministeri del Lavoro e delle Politiche sociali per l’attuazione del progetto Feg Merloni che prevede servizi e misure per il reimpiego dei 610 lavoratori attualmente in Cigs provenienti dall’impresa in amministrazione straordinaria»: lo ha annunciato l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Riommi.   «La Commissione europea - ha aggiunto Riommi, secondo quanto riferisce una nota della Regione - ha infatti concesso il contributo finanziario del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per un importo complessivo, per le Regioni Umbria e Marche, di 5 milioni 37 mila 482, pari al 65 per cento dei costi previsti per quasi 7 milioni 452 mila euro, di cui 3 milioni 121 mila 696 euro per la Regione Umbria». 
  Gli interventi previsti dal progetto Feg, per la cui attuazione la Regione si avvale di Sviluppumbria, riguardano l'orientamento professionale, l’assistenza alla ricerca attiva e all’autoimprenditorialità, voucher formativi, bonus assunzionali  e attività di assistenza tecnica riferita a tutte le precedenti azioni.   «La Regione - ha detto l’assessore - ha già avviato le attività di orientamento professionale, assistenza alla ricerca attiva e all’autoimprenditorialità. E’ stato inoltre pubblicato il bando per le imprese per interventi a sostegno dell’occupazione con l’erogazione di bonus assunzionali per lavoratori/lavoratrici in Cigs della A. Merloni in A.S., con scadenza a novembre 2013. Il bando, che conta su una dotazione finanziaria di quasi un milione di euro, è finalizzato all’erogazione di 5mila euro per ciascun lavoratore o lavoratrice assunti a tempo indeterminato, full time. Duemila cinquecento euro andranno invece alle aziende che assumono cassaintegrati Merloni con contratto a tempo indeterminato, part time e di durata di almeno 20 ore settimanali».   «E' infine in corso di pubblicazione - ha concluso Riommi - Il bando per il finanziamento di voucher formativi. Si tratta di cento voucher del valore massimo di mille 300 euro da utilizzare presso enti di formazione inseriti nel Catalogo unico regionale dell’offerta formativa individuale». 

fonte della notizia: giornale dell'Umbria

lunedì 20 maggio 2013

Comunicato iscritti FIOM


In attesa di conoscere le motivazioni del differimento dal 23 maggio al 27 giugno della sentenza del tribunale di Ancona circa la vertenza Merloni, ci sentiamo in dovere di esprimere tutta la nostra contrarietà riguardo alcuni aspetti della vicenda.
   
La denuncia presentata dalla banche ha di fatto in quest'ultimo anno e mezzo bloccato l'attività della nuova proprietà subentrata alla vecchia Merloni, il cui esercizio è iniziato e ci teniamo a ricordalo, il primo gennaio del 2012. Ulteriori ostacoli per l'avvio delle attività in pianta stabile si sono presentati in quanto gli istituti non hanno fornito la liquidità necessaria all'avvio e mantenimento delle produzioni ed anzi pretendendo la restituzione dei debiti contratti con la vecchia proprietà per una cifra pari a 181 milioni di euro.
   
Auspichiamo quindi che questo ritardo sia frutto di un ulteriore approfondimento per stabilire se l'operazione messa in campo dai commissari sia stata giusta e seria e che l'intervento della famiglia Porcarelli non sia stato solo di facciata. Questa situazione certo non aiuta, anzi crediamo che inevitabilmente porterà a far slittare o forse saltare il piano industriale presentato dalla J.P. Industries.
   
Dobbiamo inoltre stigmatizzare alcune posizioni prese dal consigliere regionale di opposizione Maria Rosi, in riferimento alla sua interrogazione, che auspichiamo non sia scaturita in seguito alla visita fatta dal perito nominato dal tribunale di Ancona allo stabilimento di Gaifana, il quale ha portato con se "in gita" presso l'azienda il "comitato dei lavoratori".

Vorremo ricordare al consigliere regionale che costoro sono quelli che si sono costituiti parte civile, sostenendo la denuncia delle banche e che sembrano assumere l'atteggiamento del "tanto peggio, tanto meglio" auspicando il fallimento della A.Merloni e che alla stregua di un riavvolgimento di nastro, vorrebbero tornare al 2008, screditando quanto fatto fin'ora, compresa la possibilità di lavoro per i 700 dipendenti che oggi sono stati ricollocati in J.P. Industries.
   
Inoltre, considerando le dichiarazioni rilasciate alla stampa, avremmo avuto il piacere - visto l'interesse - di scambiare qualche opinione con il consigliere regionale, invece di apprendere le notizie attraverso i giornali; ovviamente siamo ancora in tempo e aggiungiamo che questo è il momento del sostegno e non quello di rincorrere soggetti che tutto hanno meno che l'intenzione di salvaguardare gli interessi di un territorio e soprattutto dei lavoratori.

I lavoratori  FIOM-CGIL
Fascia appenninica

martedì 7 maggio 2013

Sabato 18 maggio: tutti a Roma!





                  Il 18, a Roma, manifestiamo per: 

- riconquistare il diritto del e nel lavoro;
- la riconversione ecologica del nostro sistema industriale per valorizzare i beni comuni acqua, aria e terra;
- un piano straordinario d'investimenti pubblici e privati e il blocco dei licenziamenti anche attraverso l'incentivazione della riduzione dell'orario con i contratti di solidarietà e l'estensione della cassa integrazione;
- un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori;
- un reddito per una piena cittadinanza di inoccupati, disoccupati e studenti;
- fare in modo che la scuola, l'università e la sanità siano pubbliche e per tutti;
- combattere le mafie e la criminalità organizzata che si sono infiltrate sia nella finanza che nell'economia;
- la rivalutazione delle pensioni e per un sistema pensionistico che riconosca la diversità tra i lavori;
- un'Europa fondata sui diritti sociali e contrattuali, su un sistema fiscale condiviso e sul diritto di cittadinanza e sulla democrazia delle istituzioni.

sabato 27 aprile 2013

Piergentili: Basta con le speculazioni alle spalle dei lavoratori.





CAMERA DEL LAVORO PROVINCIALE

Alessandro Piergentili 

Responsabile Zona cgil alta umbria





 

 



No alle speculazioni, sulla pelle dei lavoratori
si al lavoro ed allo sviluppo territoriale

Alessandro Piergentili CGIL Alta Umbria
L’Accordo di Programma della Antonio Merloni è stato il risultato della lunga ed estenuante battaglia portata avanti in questi anni dalle organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL e delle organizzazioni di Categoria FIM FIOM UILM, che insieme con le istituzioni hanno messo in evidenza la peculiarità , la gravità e la drammaticità per il numero di persone coinvolte( oltre 3.000 ) che la crisi del Gruppo Merloni rappresentava nel quadro delle crisi nazionali che stanno coinvolgendo il nostro paese.

Il coinvolgimento di un settore di assoluta rilevanza del sistema italiano con ripercussioni sull’economia di un territorio di confine tra due regioni ad elevata specializzazione manifatturiera, con un impatto occupazionale elevatissimo.

Anche qui si ritrova la scelta di CGIL CISL UIL nazionali di celebrare il 1° Maggio in Umbria.

Cercare di speculare sulle disgrazie di 3.000 persone e di un territorio di 70. 000 abitanti tra i più penalizzati in questa fase, per interessi di bottega è pericoloso e chi lo sta facendo se ne deve assumere tutte le responsabilità.

Le varie iniziative che si sono sviluppate insieme ai delegati sindacali ed ai lavoratori hanno permesso di ottenere questo risultato, dell’accordo di programma per il territorio e la cessione del perimetro della Antonio Merloni alla J&P.

Nessuno vuole mettere in discussione interessi particolari che possono essere legittimi, ma c’è da considerare che nonostante i proclami o gli annunci nessun altro soggetto imprenditoriale ha presentato una offerta concreta e tangibile.

Pensare di far tornare indietro il tempo, oltre non essere possibile rischia di produrre effetti negativi per le prospettive di lavoro e di sviluppo sulle quali tutti i soggetti realmente interessati al benessere delle persone dovrebbero lavorare.

Le organizzazioni sindacali confederali che hanno la modestia di rappresentare oltre agli interessi dei lavoratori direttamente coinvolti, anche gli interessi generali di un territorio prostrato dalla crisi avvertono tutti i rischi che si corrono, se ci sono speculazioni di ogni genere.

Nonostante condizioni di partenza drammatiche, diverse avversità ed atteggiamenti di ostruzionismo, le organizzazioni sindacali CGIL CISL UIL e le Categorie FIM FIOM UIL anche con punti di vista diversi, non hanno mai mollato l’obiettivo di stare vicini alle persone e dare speranze per una possibile uscita da una situazione di estrema pesantezza.

Aggravata da una crisi della fascia Appenninica che ha coinvolto diversi settori e realtà produttive.

La partita non è conclusa, continua l’iniziativa su gli obiettivi di deindustrializzazione, che oggi si possono concretizzare anche per effetto delle risorse (17 milioni di euro per i comuni coinvolti dell’Umbria), e degli strumenti che mette ha disposizione lo stesso ACCORDO DI PROGRAMA.

C’è la necessità che il tessuto produttivo locale, sia indotto Merloni, ed altro dia segni di vitalità, per progetti di deindustrializzazione, per la piena utilizzazione degli stabilimenti produttivi di Gaifana, e per la salvaguardia di quello di Costacciaro, infatti sarebbe una grave mancanze se queste opportunità non venissero sfruttate appieno.

Dobbiamo costruire le condizioni, anche con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, affinché il maggior numero di persone attualmente in cigs venga riassorbita.

La stessa J&P con la sua realtà produttiva di Nocera deve entrare appieno a regime per sviluppare tutte quelle potenzialità produttive che ancora oggi possono essere sviluppate nell’ambito dell’elettrodomestico e che erano alla base della cessione degli impianti, esigenza che è all’interno del confronto che FIM FIOM UIL stanno sviluppando in azienda.

Per le istituzioni locali e per la stessa Regione Umbria è una sfida importante che dobbiamo cercare di vincere con la stessa determinazione che si è riusciti ha vincere la sfida della ricostruzione post terremoto.

Vanno finalizzati gli sforzi attraverso iniziative concertate e condivise, in modo da superare il clima di rassegnazione che sta serpeggiando, senza primi della classe o demolitori.

Per quanto ci riguarda come CGIL insieme alle altre organizzazioni intendiamo rilanciare l’iniziativa e la lotta su questi temi, affiche a questa situazione di crisi si possa uscire in maniera positiva per le persone.


Alessandro Piergentili CGIL alta Umbria
Gubbio 26 aprile 2013

Cgil alta Umbria via G. di Vittorio Città di Castello 075/8557215






venerdì 26 aprile 2013

Iscritti FIOM: serve la "zona franca"



    In questa fase dove l'incertezza e le preoccupazioni regnano incontrastate, gli iscritti della FIOM-CGIL della J.P. Industries e della ex Antonio Merloni continuano a sostenere tutta il loro disappunto rispetto allo stato delle cose. Pertanto, nel constatare lo stallo della situazione inerente la vertenza Merloni, a questo punto chiediamo l'istituzione della “zona franca”, che certo non deve essere intesa solo come sostegno alla vertenza ma a tutto il territorio della fascia appenninica umbra, dove l'utilizzo dei fondi dell'accordo di programma e l'abbattimento delle tasse per le aziende, con un impegno maggiore nei confronti di chi assume, per noi appare come ultima ratio per rilanciare occupazione ed economia.
I

    Inoltre, visto lo sforzo che sta sostenendo la J.P. - azienda che ha rilevato la ex-Antonio Merloni - crediamo che sia necessario un maggior impegno sia da parte del soggetto interessato che delle istituzioni, comprese le organizzazioni sindacali. Sono trascorsi 17 mesi da quando la nuova società ha rilevato la vecchia struttura e ci sono ancora molti lati oscuri su cui far chiarezza tra cui, in primis, la sentenza del 23 maggio, quando il tribunale di Ancona sarà chiamato a decidere sulla legittimità della compravendita e le difficoltà ad accedere ai finanziamenti da parte di chi oggi, anche in presenza di una forte fase di recessione, ha deciso di investire e colloca in libro paga 700 dipendenti.

    Notiamo infine che, nelle poche giornate lavorative nelle quali nel corso di questi 17 mesi sono stati impegnati i lavoratori, persistono forti carenze organizzative dovuti a vari fattori; riteniamo pertanto fondamentale e non più rimandabile, la nomina della RSU e della RSL allo scopo di aprire un confronto interno all'azienda e contribuire costruttivamente alla crescita e allo sviluppo.


Iscritti FIOM fascia appenninica

mercoledì 13 marzo 2013

Comunicato stampa FIOM


  Mentre i nuovi, tanti e vecchi  politici da poco eletti o rieletti stanno litigando per formare il nuovo governo, c’è chi deve fare i conti con la quotidianità e mentre comunque vada per molti di quei signori eletti la vita cambierà e in meglio,   per i cittadini comuni che in questi anni hanno subito un peggioramento significativo del loro tenore di vita, che sono ansiosi di vedere un cambiamento di rotta da parte del nuovo e futuro governo, ogni giorno diventa sempre più una lotta alla sopravvivenza.


Tra questi oggi è il turno dei lavoratori della J.P. industries. Sono infatti 2 mesi e mezzo che non percepiscono la cassa integrazione a causa della mancanza di firme sul decreto, e come iscritti alla FIOM –CGIL siamo preoccupati, primo perché i lavoratori stanno entrando in fibrillazione per il ritardo sul versamento della cassa integrazione, secondo: questo stallo per la formazione del governo di certo non aiuta a risolvere le necessità dei lavoratori, terzo: non vorremmo che le modifiche sulla cassa integrazione introdotte dalla FORNERO portasse un ritardo di 6 mesi prima di elargirla .

Chiediamo quindi di dare uno stop alla chiacchiere, l’ITALIA e gli ITALIANI hanno bisogno di fatti e sulla fascia APPENNINICA UMBRA ne necessitano molti come l’applicazione dell’ormai famigerato accordo di programma, che a nostro giudizio ha la necessità di rivedere l’intero impianto e questo lo può fare solo il governo in collaborazione con le regioni, includendo nella discussione  le associazioni del territorio e le organizzazioni sindacali.  

Inoltre, dalle ceneri della ex A. MERLONI è nata una nuova società molto ridimensionata rispetto al passato ma ha messo in libro paga 700 ex dipendenti che nel panorama attuale nazionale crediamo che non siano pochi, anzi tutt'altro, ma vediamo che trova molte difficoltà a dare continuità produttiva. Una delle cause di questo freno è  dovuta sicuramente dalla denuncia fatta da un pool di banche , che oltre chiedere i soldi spettanti dalla passata gestione, non intervengono a sostegno di questa nuova società e tutti sappiamo cosa significa questa mancanza di collaborazione.

Infine, a tal proposito e salvo imprevisti dell’ultima ora, nel mese di maggio è stata fissata la data per la sentenza presso il tribunale di ANCONA, crediamo quindi necessario attivarsi per far capire e sostenere le ragioni per la quale questa nuova azienda non può chiudere, e facciamo un  appello a tutti i soggetti interessati al rilancio del territorio, partendo dagli amministratori nazionali che su questo caso, a nostro giudizio sono molto latitanti.

Il comitato degli iscritti FIOM-CIGIL.