venerdì 23 novembre 2012

Respinto il ricorso delle banche alla vendita della ex-Merloni

Il Tar di Roma ha respinto il ricorso presentato da un pool di banche riguardo la vendita della ex A.Merloni al gruppo del dott. Porcarelli.

Per leggere la sentenza cliccare sul link sottostante:

Un altro anno di CIG per i dipendenti ex-Merloni.

(ANSA) - ANCONA, 22 NOV 

Via libera dal Ministero del Lavoro a un altro anno di cassa integrazione straordinaria fino al 12 dicembre 2013 per i circa 1.500 lavoratori della ex A.Merloni di Fabriano non riassorbiti dalla J&P.

L'accordo è stato siglato oggi, dopo l'assenso di ieri del Ministero dello Sviluppo Economico.

Secondo Andrea Cocco (Fim-Cisl), "si tratta di un tassello utile per l'attuazione dell'accordo di programma rimodulato in modo da offrire nuove opportunità ai lavoratori".

fonte della notizia: Ansa

giovedì 15 novembre 2012

Accordo di programma.

Per chiunque volesse consultarlo, si comunica dove scaricare il file in formato PDF dell'accordo di programma, stipulato da regione Umbria, regione Marche e ministero dello sviluppo economico.




cliccare sul link per il download.

giovedì 8 novembre 2012

Assemblea sindacale

Il giorno 15 novembre alle ore 10:30 presso il circolo di Rigali (Gualdo Tadino) avrà luogo un'assemblea sindacale rivolta al personale non riassunto dalla J.&P.

Si dibatterà del nuovo accordo di programma e degli sviluppi della vertenza 

giovedì 18 ottobre 2012

35 milioni di € a disposizione del nuovo Accordo di Programma.

MInistero dello sviluppo economico

Il ministro Corrado Passera e i presidenti delle Regioni Marche e Umbria, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, hanno firmato  a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, il nuovo Accordo di programma per lo sviluppo dell’economia regionale. Il nuovo Accordo dura fino al 2015 e stanzia 35 milioni di euro nazionali a sostegno degli interventi di rilancio e reindustrializzazione delle aree colpite dalla crisi dell’ex Antonio Merloni che interessa alcune migliaia di lavoratori e un indotto di 12.000 piccole imprese.   Nelle Marche potranno beneficiare degli interventi previsti 56 Comuni, prevalentemente del Fabrianese, dello Jesino, dell’entroterra pesarese e maceratese. Le due Regioni cofinanziano il programma con 46 milioni di euro, con interventi che in parte sono stati già realizzati negli ultimi due anni a sostegno dei lavoratori attraverso gli ammortizzatori sociali.

Il dettaglio dell'Accordo
Con la rimodulazione dell’accordo di programma, che si è resa necessaria a seguito della cessione dell’intero perimetro dell’ex “Merloni” alla J&P Industries, sarà possibile realizzare progetti industriali il cui obiettivo principale sarà quello di riassorbire il maggior numero possibile di lavoratori attualmente in cassa integrazione. Inoltre, si favorirà la piena utilizzazione degli stabilimenti produttivi della “Antonio Merloni”, con particolare riferimento alla quota parte dello stabilimento di Gaifana e si sosterrà il rilancio delle piccole e medie aziende dell’indotto.   Per conseguire questi obiettivi, la rimodulazione dell’accordo prevede la conservazione dello stanziamento originario di 35 milioni di euro di parte nazionale e la destinazione di tali risorse al finanziamento degli interventi di sostegno agli investimenti industriali finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori della “Antonio Merloni”, prevedendo in deroga alla normativa vigente una copertura finanziaria degli investimenti che può raggiungere il 75 per cento dei costi sostenuti dalle imprese mediante la combinazione di modalità di intervento quali partecipazione al capitale, contributo a fondo perduto, finanziamento a tasso agevolato dello 0,5% annuo.    Significativa anche, come prevede il nuovo “accordo” la disponibilità di 40.000 mq  dell’immobile di Nocera Umbra per l’insediamento di nuove attività industriali attraverso condizioni agevolate consistenti nella locazione o nella possibilità di acquisire aree dello stesso immobile alla metà del valore di mercato.   L’accordo prevede anche una ripartizione programmatica al 50% delle risorse disponibili tra le Regioni Umbria e Marche per sei mesi dalla sottoscrizione della rimodulazione dell’accordo. Decorso tale termine, le risorse eventualmente ancora disponibili saranno utilizzate in maniera indifferenziata tra le due regioni.

fonte della notizia: Il giornale dell'Umbria

sabato 22 settembre 2012

Il dettagli del nuovo accordo di programma.


Reindustrializzazione e reinserimento di quei lavoratori, la maggioranza, che non sono stati assunti dalla J&P Industries. E’ su questi due assi che viaggia il nuovo Accordo di programma che riguarda la ex Antonio Merloni. Un Accordo «rimodulato» e, mercoledì scorso, approvato nel corso di un incontro a Roma tra il ministero dello Sviluppo e le Regioni Umbria e Marche. I contenuti della «rimodulazione» sono stati presentati venerdì mattina a Perugia dall’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Riommi. Intanto, si parte da un dato certo con la conferma dei 35 milioni di euro di risorse nazionali (divisi a metà tra Umbria e Marche) che, in origine, erano destinate prioritariamente all’acquisizione dell’azienda e che ora, visto che la J&P ha acquistato con soldi propri, vengono riservate tutte allo sviluppo e alla «diversificazione dei sistemi produttivi regionali».
I soldi Per quanto riguarda le risorse regionali invece l’Umbria conferma lo stanziamento di 37 milioni di euro, in parte già impegnati per misure di accompagnamento, cui ha aggiunto un ulteriore milione di euro «attinto – ha spiegato Riommi – alle risorse derivanti dalle dismissioni patrimoniali e destinato a favorire con percorsi formativi e bonus occupazionali la ricollocazione». Per quanto riguarda i 35 milioni di euro di cui sopra, visto che si tratta di fondi stanziati sulla base della legge 181 del 1989 (ossia quella sul rilancio delle aree industriali), a gestirli i ci penserà Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa). E proprio ad Invitalia, stando ai contenuti della rimodulazione, J&P ha concesso un’opzione che consiste nella vendita o nell’affitto, alla metà del valore di mercato, di 40 mila metri quadri degli stabilimenti a fronte dell’impegno ad assumere almeno il 25% della nuova forza lavoro tra i cassintegrati Merloni.
Le nuove misure Un altro nuovo punto riguarda la copertura, da restituire, fino al 75% degli investimenti proposti da quelle aziende che vorranno insediarsi nelle aree della crisi Merloni. Le condizioni consistono nel fatto che i progetti devono rientrare nell’ambito della legge 181/89 e che almeno un quarto dei nuovi lavoratori devono essere cassintegrati Merloni. Se invece un’impresa si vorrà stabilire nell’immobile di Gaifana la quota di cassintegrati sale al 50%. Il milione di euro stanziato dalla giunta regionale umbra invece è diretto per larga parte (600 mila euro) a bonus occupazionali e per il resto a «rafforzamento finanziario della dotazione di bandi e misure nei 17 comuni umbri inseriti nell’Accordo di programma».
In oltre 1.500 in attesa Sulla carta quindi le misure ci sono. Ora occorre riempirle di progetti reali e di capacità produttiva affinché non diventino lettera morta. Lì fuori, in attesa, ci sono almeno 1.500 lavoratori-cassintegrati (altri 700 sono stati assunti da J&P) senza dimenticare l’indotto. La somma degli uni e degli altri consiste in una delle più grandi crisi industriali del Centro-Nord. Tanto per dare l’idea delle dimensioni è tutta la fascia appenninica, e non solo dato l’indotto, ad essere interessata. Basti pensare che nella metà degli anni ’80, in Italia si produceva un terzo di tutti gli elettrodomestici del mondo e, nella maggior parte dei casi, venivano assemblati negli stabilimenti di Umbria e Marche. Stabilimenti, oggi vuoti, dove si attende un segnale.
 Daniele Bovi
Fonte della notizia: Umbria24

martedì 24 luglio 2012

SmacchI: La proroga della CIG non è sufficiente.

Andrea Smacchi
“La firma al ministero del lavoro della proroga fino al 30 novembre della cassa integrazione per i 1500 dipendenti della ex Antonio Merloni non riassorbiti dalla JP Industries, è un provvedimento atteso da tante famiglie, ma rappresenta l'ennesima pezza messa su una situazione che va affrontata concretamente in tutta la sua complessità”.


Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (PD) che sottolinea come il tempo che intercorre fino alla scadenza della Cig, dovrà servire per “chiudere la partita rispetto alla rimodulazione dell'Accordo di programma, che rappresenta ad oggi l'unico strumento concreto in grado di dare un futuro all'intera area, attraverso l'individuazione di misure in grado di rilanciare un nuovo modello di sviluppo industriale”.

Secondo l'esponente del PD l'obiettivo da perseguire è “reimpiegare gradualmente i lavoratori che oggi usufruiscono degli ammortizzatori sociali, puntando con decisione sul coinvolgimento concreto di imprese che gravitano nel campo delle produzioni con elevato valore aggiunto ed innovative.



In questo contesto – aggiunge -, vanno approfondite celermente le manifestazioni di interesse già pervenute in questi mesi, che potrebbero rappresentare un primo importante tassello sulla strada di una nuovo e completo riutilizzo degli ex stabilimenti Merloni. 


Le sollecitazioni che a più riprese ci sono pervenute da parte dei lavoratori – conclude Smacchi - vanno tradotte celermente in azioni concrete, senza false promesse, nella consapevolezza che sarà un lavoro molto difficile ma non certo impossibile”.


fonte della notizia: Umbrialeft

giovedì 14 giugno 2012

Prorogata la cassa integrazione.

Ministero dello sviluppo economico
Quest'oggi presso il ministero dello sviluppo economico a Roma, è stata firmata la proroga della cassa integrazione per i dipendenti della ex-Merloni non riassunti dalla nuova società, che era ormai scaduta il 23 maggio scorso.


L'accordo è stato confermato dal ministro Passera in parlamento, durante il question-time.


La proroga avrà valore sino alla dichiarazione del tribunale di cessazione dell'esercizio di impresa


Dopo di che, come preannunciato nell'ultima assemblea, ci si aspetta ancora un anno di cassa integrazione per cessazione di attività.

Sono state disattese purtroppo le aspettative dei sindacati i quali auspicavano una proroga della legge Marzano. Evidentemente per il ministero non sussistevano le condizioni.

Si profilano inoltre ombre all'orizzonte poiché non è ancora del tutto chiaro come la "riforma", o per meglio dire la controriforma, del mercato del lavoro possa influire sugli ammortizzatori sociali.

mercoledì 6 giugno 2012

Assemblea sindacale




Si comunica che

martedì 12 giugno alle ore 10

presso i locali del CVA di Rigali

si terrà un'assemblea sindacale 

per il personale non riassunto dalla nuova società

dove verranno illustrati

gli ultimi sviluppi della vertenza.

Come di consueto di prega di collaborare
per diffondere la notizia.

giovedì 24 maggio 2012

Proroga per la cassa integrazione, la firma è in arrivo


mercoledì, 23 maggio 2012


Imminente la proroga della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori ex Antonio Merloni. O almeno così sembra, visto che la cassa scade oggi e già da diverso tempo sussistono tutte le condizioni per l’estensione dell’ammortizzatore sociale, su cui i dipendenti ex Ardo possono contare ormai dall’autunno 2008, in seguito all’ingresso dello gruppo industriale fabrianese nella legge Marzano.

“La firma del decreto da parte del ministero del Lavoro dovrebbe arrivare a giorni, forse addirittura nelle prossime ore - sottolinea il responsabile provinciale della Fim-Cisl Andrea Cocco – e comunque, per quanto ci riguarda, stiamo facendo delle verifiche per capire se il provvedimento è già sul tavolo del ministro competente”.

Nell’immediato la proroga della cassa sarebbe per tre mesi, fermo restando che di proroga se ne aggiungerà verosimilmente un’altra, sempre di tre mesi, in questo caso decisa e firmata dal giudice.

In seguito, si cercherà di estendere il provvedimento per altri 18 mesi (precisamente, sei più dodici), con l’obiettivo di prolungarlo per tutta la durata dell’accordo di programma.


Fonte della notizia: Corriere Adriatico

venerdì 27 aprile 2012

Celebrazioni per il primo maggio. Ribadiamo la centralità del lavoro.


Sbloccati 35 milioni per l'accordo di programma.

(ANSA) - ANCONA, 27 APR - Intesa tra ministero dello Sviluppo e Regioni Marche e Umbria sulla rimodulazione dell'Accordo di programma per i territori coinvolti dalla crisi dell'A. Merloni.

Il Comitato tecnico ha dato via libera alla revisione delle misure nazionali dell'Accordo, sbloccando 35 milioni di euro. La priorita' e' il reimpiego dei lavoratori ex Merloni. 



Aggiornato anche lo stato di attuazione delle misure regionali, attive da due anni. ''E' la svolta che aspettavamo'' ha commentato il governatore delle Marche Gian Mario Spacca. (ANSA).




Fonte: ANSA

giovedì 19 aprile 2012

Convocato per il 27 aprile il coordinamento per l'accordo di programma.

ANCONA - Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato per il 27 aprile il Comitato tecnico di coordinamento dell’Accordo di programma per le aree di crisi industriale del gruppo Antonio Merloni.


All’ordine del giorno della riunione, cui parteciperanno anche le Regioni Marche e Umbria, la rimodulazione del programma e l’analisi dello stato di attuazione degli assi di intervento. “Finalmente - dice il governatore delle Marche Gian Mario Spacca - si rimodulerà la parte nazionale dell’Accordo di programma”, non ancora avviata.

La convocazione del Comitato era stata “ripetutamente sollecitata” dalla Regione Marche. La parte dell’Accordo di competenza regionale, ricorda Spacca, “e già pienamente operativa, grazie allo stanziamento di 16,1 milioni di euro a sostegno della liquidità delle Pmi dell’indotto, della protezione dei lavoratori delle piccole imprese, della competitività e del trasferimento tecnologico, delle attività cooperative promosse da lavoratori di aziende in crisi”. 

“Ci auguriamo che l’incontro tecnico possa rappresentare il punto di svolta auspicato dalla Regione, dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali per la revisione dell’Accordo di programma. I nostri rappresentanti tecnici al tavolo spingeranno in modo determinato affinché sia così”. 

Sono circa 1.400 i lavoratori degli stabilimenti A. Merloni di Fabriano (Ancona) e Nocera Umbra (Perugia) non riassorbiti dalla J&P Industries, l’azienda di Cerreto d’Esi che ha acquisito il settore bianco del gruppo elettrodomestico, riassumendo 700 addetti.





fonte della notizia: Corriere Adriatico

giovedì 1 marzo 2012





Si comunica che martedì 6 marzo

alle ore 11

si terrà presso lo stabilimento di Gaifana

un'assemblea sindacale rivolta 

al personale non riassunto dalla nuova società.

mercoledì 15 febbraio 2012

Le dichiarazioni di Pierotti sulla ex-Merloni.


"Abbiamo concordato e condiviso, spiega Adolfo Pierotti, Segretario generale regionale Fim Cisl Umbria, con Fiom e Uilm nazionali e territoriali di effettuare l’assemblea dei lavoratori della Merloni il prossimo 1° marzo per continuare e rimettere all’ordine del giorno le problematiche che riguardano gli ammortizzatori sociali, l’utilizzo dell’accordo di programma, i crediti dei lavoratori, le rappresentanze per coloro che non sono transitate nella Qs, compreso un aggiornamento sul piano industriale che dovrebbe cominciare a dare i propri frutti ma ad oggi non c’è alcuna ripresa produttiva (e anche questo è un problema)".

"Delle difficoltà di coloro che sono passati in Qs e degli altri, continua Pierotti, che sono la maggioranza, nessuno si è dimenticato. I passi da fare sono ben noti e come sempre cercheremo di farli nel modo migliore possibile. Purtroppo, le chimere irraggiungibili non possiamo perseguirle e tantomeno raggiungerle.

La situazione è molto complicata e il tentativo di poter proporre soluzioni occupazionali non è stato abbandonato. Questo è il terreno sul quale dovremmo, coinvolgendo istituzioni regionali e Governo, continuare a lavorare fino in fondo".

"L’accordo di programma, conclude Pierotti, deve essere uno strumento che deve favorire ipotesi industriali vere e non la bandiera che viene sempre issata per poi non fare niente. E’ ancora attuale la domanda che dobbiamo farci tutti: in questo Paese, si possono produrre elettrodomestici oppure no? E non è una domanda che dovrebbe farsi solo il sindacato.

Se l’operazione Qs sarà un’opportunità dovrà cominciare a determinarsi, altrimenti se è qualcos’altro non dovremmo permetterla".

fonte della notizia: umbrialeft

Aggiornamento:  la data fissata per l'assemblea unitaria subirà una variazione, la data definitiva sarà pubblicata in questo blog appena disponibile.

giovedì 26 gennaio 2012

Volantinaggio nei pressi del Monte dei paschi di Siena.


Ecco il testo del volantino distribuito stamani (26 gennaio 2012) di fronte la filiale del Monte dei paschi di Siena di Fabriano:











Senza lavoro non c'è reddito, senza reddito non si vive non si consuma non si risparmia e non servono neanche le banche...

Il 26 gennaio presso il Tribunale di Ancona, si terrà la prima udienza per il ricorso presentato dalla banca Monte di Paschi di Siena perché venga annullata la cessione degli assets della Antonio Merloni alla J.P. Industries.
L' ipotesi di cessione del ramo d'azienda, ufficializzata nel mese di novembre, è il risultato di due bandi per la vendita totale o parziale della Antonio Merloni, è stata giudicata positivamente da tutti gli Organi della procedura di Amministrazione Straordinaria compreso il Comitato di Sorveglianza, è stata autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico e condivisa da tutte le Organizzazioni Sindacali.
E' noto a tutti il parere positivo sulla cessione è legato non solo alla credibilità del piano industriale presentato da Q.S. Group ma anche alla assoluta assenza di alternative che rispondessero all'obiettivo di vendere gli assets Merloni a soggetti disposti a intraprendere attività industriali capaci di dare lavoro alle persone e risollevare economia del territorio su quale la crisi della Merloni ha avuto effetti gravissimi.
700 posti di lavoro sono pochi se confrontati con gli oltre 2000 della Antonio Merloni, ma dopo la dichiarazione dello stato d' insolvenza legato alla situazione di indebitamento enorme di quell'azienda e tre anni di ricerca vana di investitori per il rilancio è importante non perdere quest'unica opportunità.
Questo risponde alle finalità dell'amministrazione straordinaria, una procedura appunto straordinaria e legata alla importanza economica e sociale di una azienda che diversamente sarebbe stata dichiarata fallita già nel 2008.
Ma la banca Monte di Paschi di Siena non la pensa così; considera prioritario per ora non dovere cancellare dal proprio bilancio crediti nei confronti della Antonio Merloni e poi attendere fantomatiche vendite immobiliari attraverso un' asta fallimentare.
La banca Monte di Paschi di Siena chiede al Tribunale di Ancona di annullare la vendita perché considera violati i propri interessi di creditore e non condivide il fatto che sia stata data priorità a una seppur ridotta continuità di attività industriali e lavorative.
La banca Monte di Paschi di Siena contesta in particolare il fatto che un credito sostenuto da ipoteca, come il suo, dovrebbe essere trattato con maggiore riguardo.

Già! La stessa banca, quando lavorare con Merloni è diventato rischioso perché il debito cresceva e l' azienda lavorava in perdita, ha pensato bene di garantirsi con le ipoteche mentre artigiani, fornitori e altri soggetti meno potenti continuavano a lavorare per Merloni senza protezioni e con fiducia.
La vendita non deve essere messa in discussione e la sua piena legittimità verrà confermata!
Le banche, piuttosto che cercare di distruggere ciò che è realizzabile, con le Istituzioni dovrebbero essere impegnate a supportare altri progetti industriali che valorizzino l' accordo di programma e diano ulteriori opportunità di lavoro nelle aree della Merloní ancora inutilizzate.
La difesa degli interessi del capitale vale ben poco anche per chi la promuove se passa attraverso la distruzione di ogni opportunità di ripresa per il lavoro e per l' economia del territorio e ne compromette il futuro.
FIM FIOM UILM
25 gennaio 2012


martedì 24 gennaio 2012

FiM-FIOM-UILM: Appello per l'applicazione dell'accordo di programma.



"Nulla è stato fatto, mentre la crisi è sempre più grave''. Lo affermano Fiom, Fim e Uilm dopo due mesi dalla firma del ministero per lo Sviluppo economico di un impegno con le Regioni Marche e Umbria a rimodulare l'Accordo di programma sulle aree colpite dalla crisi dell'Antonio Merloni.

Le organizzazioni sindacali hanno rivolto così un nuovo appello al Mse e alle due Regioni perche' concentrino le risorse dell'Accordo, circa 70 milioni di euro, ''verso un asse di intervento finalizzato ad agevolare gli  investimenti produttivi, privilegiando iniziative che garantiscano il reimpiego dei lavoratori della Antonio Merloni'' non riassorbiti dalla J & P Industries, l'azienda di Giovanni Porcarelli che ha acquisito i tre stabilimenti di Fabriano e Nocera Umbra.


fonte: la Goccia

mercoledì 11 gennaio 2012

Siglato l'accordo per CIGS per i dipendenti J.P.


E' stato siglato oggi (10 gennaio), al ministero del Lavoro di Roma, l'accordo per la cassa integrazione per due anni dei 700 operai della Antonio Merloni riassorbiti dalla J.P di Giovanni Porcarelli, che ha acquisito il settore 'bianco' del gruppo fabrianese.
I 700 lavoratori sono distribuiti tra i due stabilimenti di Fabriano nelle Marche e quello di Gaifana in Umbria. Tra le varie cose, l'accordo prevede anche iniziative di formazione e riqualificazione dei lavoratori dei tre siti, che inizialmente continueranno a lavorare nel loro settore tradizionale, ma poi passeranno alla produzione di componenti per elettrodomestici 'professional'.
All'incontro di oggi erano presenti le rappresentanze dell'azienda, di Confindustria Ancona e i rappresentanti nazionali e territoriali di Fiom, Fim e Uilm. ''Diamo seguito all'accordo con J.P - ha commentato Andrea Cocco (Fim-Cisl Ancona) - la Cig era gia' prevista nel piano industriale di J.P , cosi' come la formazione''.

fonte della notizia: il resto del carlino

lunedì 9 gennaio 2012

Ficco (UILM): Domani incontro al ministero per CIGS


E' in programma domani (martedì 10 gennaio) al ministero del lavoro il primo incontro sulla cassa integrazione straordinaria per i 700 dipendenti dell'ex Antonio Merloni, chiesta dalla societa' acquirente J.P. Industries spa di Giovanni Porcarelli per poter riorganizzare i tre stabilimenti di Fabriano e Nocera Umbra.

''I termini - spiega Gianluca Ficco, responsabile nazionale del settore elettrodomestici della Uilm - sono quelli definiti a dicembre, con la vendita del ramo del 'bianco' dell'A. Merloni alla J.P.''.
I lavoratori riassorbiti, 350 nei due impianti di Fabriano e altri 350 a Gaifana di Nocera Umbra (su un totale di 1.500), rientreranno in fabbrica gradualmente, nell'arco di quattro anni: ''il piano industriale di Porcarelli, che prevede investimenti per 25-30 milioni di euro, comporta infatti tempi piuttosto lunghi''.
In una prima fase, i tre stabilimenti riprenderanno a produrre frigoriferi e lavastoviglie, per essere poi riconvertiti nel settore della componentistica elettrodomestica 'professional'.

Nel frattempo, se arriveranno nuove commesse, le linee produttive potranno riprendere l'attivita' per brevi periodi, come e' avvenuto nei tre anni di amministrazione straordinaria del gruppo Merloni.

fonte della notizia: Link

sabato 7 gennaio 2012

Comunicato sindacale FIM-FIOM-UILM




  Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil reputano interessante il lavoro che i sindaci della fascia appenninica stanno mettendo in atto per trovare le giuste soluzioni per tutti i lavoratori ex Merloni e poter rilanciare lo sviluppo del territorio. Vorremmo comunque ricordare che di fronte ad una crisi che sta attanagliando l’intero paese e che colpisce in modo drammatico il nostro territorio, è necessario rimanere con i piedi per terra.
   Grazie al lavoro del sindacato confederale, si è arrivati all'assunzione di 350 persone nella nuova società. Si poteva fare di meglio? Può darsi, ma era inevitabile che qualsiasi percorso intrapreso suscitasse polemiche, nonostante esso rappresentasse la sola soluzione concreta.
  Ad oggi, nonostante questo, i lavoratori, sia quelli assunti, che quelli privi di garanzie, stanno seguendo lo stesso percorso di cassa integrazione straordinaria. Perciò c'è la necessità di monitorare giorno dopo giorno l’evolversi della situazione e tentare di trovare le giuste soluzioni al problema.
  Siamo d’accordo che questo non è il momento delle polemiche e della divisione, ma, per quanto ci riguarda, e per l'interesse dei lavoratori, neanche della demagogia.
In ogni caso, mettersi medaglie ed etichette non significa automaticamente avere consensi. La rappresentanza è sempre stata scelta dai lavoratori, questa è la democrazia.


FIM    Adolfo Pierotti
FIOM Francesco Giannini
UILM Umbro Conti